Cari lettori, oggi vi propongo la recensione della mia ultima lettura.
Breve trattato sulle coincidenze è un libro che mi ha portata indietro nel tempo, alla mia infanzia vissuta in Puglia. Se vi piacciono le storie ambientate nel sud Italia, dovete leggerlo!
Domenico Dara è nato a Catanzaro il 2 febbraio 1971.
Cresciuto a Girifalco, ha studiato alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, dove si è laureato nel 1996 con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese.
Ha curato il volume Alessandro Verri, Lettere da un amore (Massimiliano Boni Editore, Bologna, 2005).
Nel 2013 è stato finalista al Premio Italo Calvino con il romanzo Breve trattato sulle coincidenze, pubblicato da Nutrimenti nel maggio 2014.
Ha tre figli: Francesco, Cassandra e Penelope.
Vive e lavora tra Valbrona (CO) e Milano.
Recensione
Il protagonista è un postino, di cui conosciamo il nome solo all'ultima pagina del libro, che vive e lavora a Girifalco in Calabria.
Da diversi anni ha perso la madre, il padre non l'ha mai conosciuto e la sua fidanzata l'ha lasciato e vive in Svizzera.
Il postino ha trovato un modo alquanto discutibile per sopravvivere alla solitudine: legge tutte le lettere che circolano nel paese. Si appropria letteralmente degli affari degli altri ricopiando ogni missiva che parte e che arriva a Girifalco. Le lettere che ha copiato vengono poi catalogate e conservate nel suo archivio personale.
Per il postino lo scopo di questo strano passatempo è controllare tutto ciò che succede nelle vite dei suoi compaesani. Siccome ha un grande senso della giustizia, a volte addirittura interviene nelle vite degli altri, facendo sparire alcune lettere e scrivendone altre di sana pianta, cambiando così il corso degli eventi.
Questo espediente, un po' romantico e alquanto fantasioso, serve all'autore per imbastire una sorta di giallo.
Il postino infatti, si affannerà in una vera e propria indagine, alla ricerca di indizi per svelare un mistero.
Nella narrazione si alternano le vicende personali del postino, quelle dei suoi paesani rivelate dalle lettere e parallelamente la risoluzione dell'enigma. Il tutto è condito con la venerazione del postino per le donne del paese. Il suo essere un po' filosofo poi, lo porterà a scrivere un piccolo trattato delle coincidenze che accadono nella vita di tutti i giorni.
Si tratta di un libro unico nel suo genere, ricco di sfaccettature e perle di saggezza. Nonostante ci siano diverse chiavi di lettura, la scrittura rimane piuttosto scorrevole.
Breve trattato sulle coincidenze è un romanzo originale anche nel linguaggio.
Per prima cosa lo scrittore ha utilizzato tante parole in dialetto calabrese, questo per me non ha rappresentato un problema nella lettura, perché sono di origine pugliese ed ho riconosciuto la maggior parte delle parole.
Altro elemento linguistico particolare è l'uso di alcuni aggettivi inventati di sana pianta dall'autore, come ad esempio "buonodorosa" che sono utilizzati sempre per descrivere un personaggio in modo rapido ed efficace.
Quello che più ho amato del libro è l'atmosfera autentica e d'altri tempi che l'autore è riuscito a creare. Mi ha fatto ritornare bambina, circondata dalla mia famiglia e le sue divertenti vicende in Puglia.