RECENSIONE IL CAVALIERE INESISTENTE
di Italo CALVINO
"Il combattere a fianco d'un compagno è una cosa ben più bella che il combattere da solo: ci si incoraggia e conforta, e il sentimento dell'avere un nemico e quello dell'avere un amico si fondono in un medesimo calore. Rambaldo spesso per incitarsi grida all'altro; quello tace. Il giovane comprende che in battaglia conviene risparmiare il fiato e tace pure lui; ma un poco gli dispiace di non sentire la voce del compagno."
L'autore
Italo Calvino nacque a L'Avana nel 1923 da genitori italiani. I due erano talmente appassionati dalla natura da farne il loro lavoro: come agronomo uno e come botanica l'altra.
Trasferitosi in Italia da piccolissimo, Calvino non conservò ricordi del suo luogo natale, considerandosi ligure sempre e da sempre.
Durante la giovinezza si allontanò drasticamente dalle idee dei genitori, sia in ambito politico respingendo l'ideologia fascista, sia negli studi, abbandonando i tentativi di studiare Agraria per dedicarsi invece alla letteratura.
Le sue opere sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, soprattutto in Inghilterra. In Italia, è considerato uno degli scrittori più importanti e creativi del Novecento.
Trasferitosi in Italia da piccolissimo, Calvino non conservò ricordi del suo luogo natale, considerandosi ligure sempre e da sempre.
Durante la giovinezza si allontanò drasticamente dalle idee dei genitori, sia in ambito politico respingendo l'ideologia fascista, sia negli studi, abbandonando i tentativi di studiare Agraria per dedicarsi invece alla letteratura.
Le sue opere sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, soprattutto in Inghilterra. In Italia, è considerato uno degli scrittori più importanti e creativi del Novecento.
Il libro
Tempo fa passeggiavo nella città di Neuchatel, approfittando della temperatura mite per scoprire gli angoli nascosti che ancora non avevo esplorato.
Lungo una strada in salita completamente decorata da un'eccentrica street art, ho trovato una minuscola libreria, con libri di ogni forma e colore accatastati da tutte le parti.
Sembrava quasi di essere inghiottiti dagli altissimi scaffali con pesanti volumi di tutti i generi.
La simpatica signora che era dietro il bancone, tutta sorrisi e gioielli vistosi, mi ha indicato la minuta pila di libri in lingua italiana. È qui che ho trovato Il cavaliere inesistente e ho deciso di prenderlo con me.
Conoscevo Calvino grazie agli studi scolastici e universitari che mi hanno permesso di apprezzare la sua personalità. Mai però avevo avuto l'occasione di leggere per intero un suo libro e non ne vado fiera!
Per fortuna ho potuto rimediare e mi sembra proprio di essere inciampata sul libro perfetto per farlo.
Per fortuna ho potuto rimediare e mi sembra proprio di essere inciampata sul libro perfetto per farlo.
Il protagonista di questo romanzo è Agilulfo, in quanto cavaliere inesistente.
Fa parte dell'esercito di Carlomagno e dopo essere stato insignito del titolo di paladino, lo scopo di Agilulfo è quello di essere un esempio di forza, giustizia e senso del dovere, in contrasto alla sua armatura vuota.
Fa parte dell'esercito di Carlomagno e dopo essere stato insignito del titolo di paladino, lo scopo di Agilulfo è quello di essere un esempio di forza, giustizia e senso del dovere, in contrasto alla sua armatura vuota.
Il cavaliere inesistente dunque, esiste in funzione del suo nome e del suo ruolo nell'esercito franco.
Non può lasciarsi andare ai piaceri umani, ma non conosce neppure la sofferenza. Sul campo di battaglia è imbattibile, e la sua precisione è da esempio per tutti. O meglio, questo è ciò che pensa Agilulfo perché i suoi compagni in realtà non sopportano per niente il suo modo di fare, né condividono i suoi valori militari.
Solo un uomo riesce ad apprezzare Agilulfo per ciò che è: il giovane Rambaldo, un soldato semplice appena arrivato nell'esercito per vendicare la morte del padre.
Rambaldo è uno dei pochi ad essere animato dai più sinceri valori cavallereschi, e chiede ad Agilulfo di insegnargli il mestiere per poter servire al meglio l'imperatore ed avere così uno scopo nella vita...
Il cavaliere inesistente è in realtà la storia che Suor Teodora è stata incaricata di scrivere dalla Madre Badessa e alla quale lei si dedica con un misto di noia e senso del dovere.
La suora è il finto narratore che compare ad ogni inizio capitolo con le sue opinioni in merito ai protagonisti ed ai fatti.
Come vedete ci sono tutte le premesse che Il cavaliere inesistente sia il romanzo perfetto se anche voi come me amate le ambientazioni medievali.
In effetti grazie alle mille avventure che il nostro Agilulfo affronterà, tantissimi personaggi si aggiungeranno alla storia, calzando perfettamente tutte quelle personalità che affollano la letteratura cavalleresca ma con il tocco calviniano di ironia e sagacità.
Non si tratta di una parodia, ma è come se Rolando e altri cavalieri dei poemi epici, venissero privati della loro "luce divina" per acquistare invece caratteristiche più umane e forse più realistiche. Tolto ovviamente il carattere assurdo di alcuni fatti come la presenza di un cavaliere inesistente!
Di questo libro ho amato la narrazione sempre movimentata, i paesaggi naturali idealizzati, le personalità originali, almeno quanto i loro nomi, di Agilulfo e i suoi compagni.
Non mi aspettavo di divertirmi così tanto leggendo Calvino!
Il cavaliere inesistente, mi ha insegnato:
- Mille e più vocaboli del linguaggio cavalleresco;
- Quanto può essere frustante non poter apprezzare i piaceri della tavola;
- La leggenda dei cavalieri del Graal;
- I vantaggi di una guerra senza armi di distruzione di massa!
Rambaldo è uno dei pochi ad essere animato dai più sinceri valori cavallereschi, e chiede ad Agilulfo di insegnargli il mestiere per poter servire al meglio l'imperatore ed avere così uno scopo nella vita...
Il cavaliere inesistente è in realtà la storia che Suor Teodora è stata incaricata di scrivere dalla Madre Badessa e alla quale lei si dedica con un misto di noia e senso del dovere.
La suora è il finto narratore che compare ad ogni inizio capitolo con le sue opinioni in merito ai protagonisti ed ai fatti.
Come vedete ci sono tutte le premesse che Il cavaliere inesistente sia il romanzo perfetto se anche voi come me amate le ambientazioni medievali.
In effetti grazie alle mille avventure che il nostro Agilulfo affronterà, tantissimi personaggi si aggiungeranno alla storia, calzando perfettamente tutte quelle personalità che affollano la letteratura cavalleresca ma con il tocco calviniano di ironia e sagacità.
Non si tratta di una parodia, ma è come se Rolando e altri cavalieri dei poemi epici, venissero privati della loro "luce divina" per acquistare invece caratteristiche più umane e forse più realistiche. Tolto ovviamente il carattere assurdo di alcuni fatti come la presenza di un cavaliere inesistente!
Di questo libro ho amato la narrazione sempre movimentata, i paesaggi naturali idealizzati, le personalità originali, almeno quanto i loro nomi, di Agilulfo e i suoi compagni.
Non mi aspettavo di divertirmi così tanto leggendo Calvino!
Il cavaliere inesistente, mi ha insegnato:
- Mille e più vocaboli del linguaggio cavalleresco;
- Quanto può essere frustante non poter apprezzare i piaceri della tavola;
- La leggenda dei cavalieri del Graal;
- I vantaggi di una guerra senza armi di distruzione di massa!