ZENTRUM PAUL KLEE
Il 20 giugno 2005 è stato inaugurato il Zentrum Paul Klee, a Berna, progettato da Renzo Piano.
Non si più definire questo edificio come museo, ma piuttosto come centro multidisciplinare per celebrare la figura dell'artista Paul Klee.
La settimana scorsa sono andata a visitarlo con l'università e racconto qui di seguito le meraviglie che ho scoperto!
Un'origine tutta speciale
Questa bella storia inizia quando il 40% delle opere di Paul Klee, ereditate dalla sua famiglia, vengono cedute alla città di Berna, con la condizione di costruire un museo dedicato all'artista. La città accetta, ma sono dei privati a finanziare completamente il progetto.
I coniugi Müller sul cantiere con Piano
Maurice Edmond Müller, uno degli ortopedici pionieri delle protesi artificiali, dona insieme alla moglie, 40 milioni di franchi svizzeri, e il terreno per costruire un centro dedicato a Klee.
Inoltre, siccome i due coniugi abitavano in una villa adiacente al terreno donato, hanno aperto al pubblico il loro giardino, invitando numerosi scultori da tutto il mondo ad esporre le proprie opere.
È proprio Müller a scegliere Renzo Piano come architetto del centro. Dopo aver ammirato il lavoro che quest'ultimo aveva fatto a Basilea per la Fondazione Bayeler, infatti, il miliardario aveva proposto all'architetto di seguire lo stesso stile per il museo dedicato a Klee.
Ma una mente come quella di Piano, non si lascia di certo domare da un finanziatore, e dopo aver visto il terreno che aveva a disposizione, progetta qualcosa di totalmente diverso.
L'importanza del paesaggio
Renzo Piano questa volta non vuole costruire un museo, ma un paesaggio. O meglio, vuole che l'architettura si fonda perfettamente con il paesaggio! E per fare questo è stato molto importante studiare il territorio.
Arrivato sull'altura che domina il centro storico di Berna, il primo elemento naturale a colpire l'architetto è il movimento ondulatorio delle colline. E questo ha voluto riprodurre!
Ha creato una struttura collinare che si sviluppa in tre padiglioni costruiti quasi totalmente nel terreno.
Le sale espositive sono infatti sotterranee e la mancanza di finestre aiuta la conservazione dei delicati disegni di Klee esposti.
Non solo le colline hanno ispirato Piano, ma anche l'autostrada che passa proprio accanto al centro!
L'edificio, infatti, è costruito seguendo la curva autostradale, e per segnalare la sua presenza a chi passa da lì, è stato riprodotto un acquarello di Klee sotto forma di statua in dimensioni colossali.
Una linea continua, inizia disegnando le onde sull'edificio e fa il giro di tutto il territorio circostante che appartiene al museo.
Questa linea, esce ed entra nel terreno per 3 volte, quante sono le onde, e ciò accade anche all'interno dell'edificio.
In questo modo si unisce simbolicamente l'architettura alla natura. Sul tetto del museo poi, è stata messa della terra, in modo che l'erba possa crescervi sopra. Ecco perché Piano ha definito il suo edificio "Land Art": poiché si è servito del paesaggio per creare l'opera.
Sulla cima di una collina, sulla destra del centro, si vede una spirale erbosa: è un'indicazione tutta particolare, per trovare la tomba di Klee nel cimitero adiacente.
Il terreno viene effettivamente utilizzato dal Zentrum Paul Klee: i campi intorno al museo, sono coltivati dai contadini in collaborazione con gli studenti dell'Haute Ecole di Berna, per produrre, tra le altre cose, il miele che viene venduto nella boutique del museo!
Inoltre, vengono piantate molte varietà di trifoglio in onore dell'artista visto che klee in tedesco significa trifoglio.
Pensate che le strade intorno al museo hanno cambiato nome, prendendo quello delle opere dell'artista.
All'interno del Centro
Non solo le colline hanno ispirato Piano, ma anche l'autostrada che passa proprio accanto al centro!
L'edificio, infatti, è costruito seguendo la curva autostradale, e per segnalare la sua presenza a chi passa da lì, è stato riprodotto un acquarello di Klee sotto forma di statua in dimensioni colossali.
Schizzo preparatorio di Piano
Una linea continua, inizia disegnando le onde sull'edificio e fa il giro di tutto il territorio circostante che appartiene al museo.
Questa linea, esce ed entra nel terreno per 3 volte, quante sono le onde, e ciò accade anche all'interno dell'edificio.
In questo modo si unisce simbolicamente l'architettura alla natura. Sul tetto del museo poi, è stata messa della terra, in modo che l'erba possa crescervi sopra. Ecco perché Piano ha definito il suo edificio "Land Art": poiché si è servito del paesaggio per creare l'opera.
Sulla cima di una collina, sulla destra del centro, si vede una spirale erbosa: è un'indicazione tutta particolare, per trovare la tomba di Klee nel cimitero adiacente.
Il terreno viene effettivamente utilizzato dal Zentrum Paul Klee: i campi intorno al museo, sono coltivati dai contadini in collaborazione con gli studenti dell'Haute Ecole di Berna, per produrre, tra le altre cose, il miele che viene venduto nella boutique del museo!
Inoltre, vengono piantate molte varietà di trifoglio in onore dell'artista visto che klee in tedesco significa trifoglio.
Pensate che le strade intorno al museo hanno cambiato nome, prendendo quello delle opere dell'artista.
All'interno del Centro
Entrando nel centro, e osservando il parquet, si indovina subito l'architetto che lo ha scelto!
È lo stesso legno utilizzato nella Fondazione Bayeler ed è posato sempre nella stessa direzione, per avere in questo modo anche una funzione prospettica.
Il corridoio che attraversa l'edificio, è stato chiamato Museumstrasse (strada del museo) perché rappresenta un camminamento pubblico di 150 metri che tutti possono attraversare!
A questo link, il mio racconto di Chinese Whispers, un'esposizione nel Zentrum Paul Klee, che ho visitato in aprile 2016.
È lo stesso legno utilizzato nella Fondazione Bayeler ed è posato sempre nella stessa direzione, per avere in questo modo anche una funzione prospettica.
Il corridoio che attraversa l'edificio, è stato chiamato Museumstrasse (strada del museo) perché rappresenta un camminamento pubblico di 150 metri che tutti possono attraversare!
Lo staff che lavora con Piano, ha potuto creare qualcosa di unico per il Zentrum Paul Klee.
Visto che l'artista era egli stesso un musicista, hanno creato un sala di musica dove vengono fatte anche delle rappresentazioni teatrali.
Un atelier per bambini è previsto nel museo e Creaviva, un museo dedicato proprio ai più piccoli.Visto che l'artista era egli stesso un musicista, hanno creato un sala di musica dove vengono fatte anche delle rappresentazioni teatrali.
Nella parte dedicata all'amministrazione è presente inoltre una biblioteca pubblica.
Come vi avevo anticipato, il piano interrato ospita le sale dell'esposizione permanente che è dedicata al tema del movimento.
Permanente non è tuttavia il termine giusto, poiché le 4000 opere di Klee in possesso del centro, vengono esposte in rotazione, con un ricambio ogni tre mesi per non esporle troppo tempo alla luce, che potrebbe danneggiale.
Dopo l'esperienza che Renzo Piano ha avuto dal Centro Pompidou a Parigi, inaugurato nel 1977, ha dichiarato che i musei soffrono della loro stessa fama.
Nel museo parigino infatti, chi vuole contemplare le opere, è disturbato da chi vuole semplicemente stare in un luogo speciale e guardarsi intorno (e viceversa).
Forte di questo insegnamento dunque, Piano progetta il Zentrum Paul Klee diviso in due parti distinte e separate: piano terra dedicato alle attività commerciali e culturali e piano interrato per la contemplazione e lo studio!
Lasciando a voi la scoperta delle bellissime opere di Klee, spero di avervi messo l'acquolina in bocca, parlando del loro involucro speciale nel cuore della Svizzera, appositamente pensato e realizzato da un grande architetto.
Interessante intervista a Piano, a proposito del suo progetto.
Come vi avevo anticipato, il piano interrato ospita le sale dell'esposizione permanente che è dedicata al tema del movimento.
Permanente non è tuttavia il termine giusto, poiché le 4000 opere di Klee in possesso del centro, vengono esposte in rotazione, con un ricambio ogni tre mesi per non esporle troppo tempo alla luce, che potrebbe danneggiale.
Dopo l'esperienza che Renzo Piano ha avuto dal Centro Pompidou a Parigi, inaugurato nel 1977, ha dichiarato che i musei soffrono della loro stessa fama.
Nel museo parigino infatti, chi vuole contemplare le opere, è disturbato da chi vuole semplicemente stare in un luogo speciale e guardarsi intorno (e viceversa).
Forte di questo insegnamento dunque, Piano progetta il Zentrum Paul Klee diviso in due parti distinte e separate: piano terra dedicato alle attività commerciali e culturali e piano interrato per la contemplazione e lo studio!
Lasciando a voi la scoperta delle bellissime opere di Klee, spero di avervi messo l'acquolina in bocca, parlando del loro involucro speciale nel cuore della Svizzera, appositamente pensato e realizzato da un grande architetto.
Interessante intervista a Piano, a proposito del suo progetto.