EINSTEIN MUSEUM - BERNA
Fare una visita al museo Einstein di Berna è come farsi un regalo.
Nella città di Berna ho travato un'incredibile concentrazione di bei musei. Una volta arrivata a Helvetiaplatz, ho l'imbarazzo della scelta.
Il primo che vedo appena scesa dal tram è il museo storico della città: il Bernisches Historisches Museum. L'ingresso costa 24 franchi per gli adulti e 18 franchi per gli studenti. Non poco!
Questa volta decido di vedere solo l'Einstein Museum che si trova all'interno del museo storico. Qui il biglietto intero costa 18 franchi, 13 franchi per gli studenti.
Trovate tutte le informazioni pratiche a questo link: https://www.bhm.ch/informationen/oeffnungszeiten-preise/.
Prima di entrare, mi chiedo come mai la capitale svizzera ospita un grande museo dedicato a Einstein.
Durante la visita scopro che lo scienziato ha vissuto a Berna per diversi anni.
Ciò che conosco su Einstein prima di entrare nel museo è qualche nozione lacunosa che mi avevano insegnato al liceo durante le lezioni di fisica.
Una volta finita la visita invece, ho l'impressione di aver conosciuto un uomo eccezionale.
Quello che mi ha colpito di più è che il museo racconta la parte umana di Einstein.
Dato che la società lo ricorda come "il genio", di solito viene percepito come un personaggio inavvicinabile. Impossibile da capire e che incute un po' di timore.
La visita è stata capace di riconciliarmi con l'immagine che avevo di Einstein e di farmi apprezzare il suo lato più fragile.
Albert Einstein nasce in Germania nel 1879. Trascorre parte della sua infanzia a Monaco di Baviera. Cresce in una famiglia ebrea che tiene molto alla sua educazione. I genitori hanno una società di illuminazione, la quale illumina per la prima volta l'Oktoberfest. In seguito,questa società fallisce e tutta la famiglia si trasferisce in Italia.
Albert, divenuto adolescente, decide di spostarsi in Svizzera per proseguire i suoi studi. Riesce ad iscriversi al Politecnico di Zurigo e qui inizia per lui l'ascesa verso il sogno di divenire professore di fisica teorica.
All'università incontra Maleva, una donna ungherese con la quale Albert ha un bambino. Purtroppo non ne abbiamo notizie, dato che Maleva va in Ungheria per partorire e torna in Svizzera senza bambino.
Intanto, Albert riesce ad ottenere la nazionalità svizzera, si laurea e si trasferisce a Berna con Maleva. I due si sposano e poco dopo nasce Hans, il loro primo figlio riconosciuto.
Albert diviene presto professore di fisica e numerose università gli offrono una cattedra riconoscendo il suo talento. Questo lo porterà a viaggiare molto, trasferendosi prima a Zurigo, poi a Praga, quindi a Berlino. In questo momento il matrimonio con Maleva fallisce e i due si separano, nonostante abbiano già tre figli. Albert vive a Berlino e si innamora di una cugina, che diverrà la sua seconda moglie.
In questo momento capisco quanto Einstein non ami la stabilità sentimentale, quanto piuttosto cambiare donna a piacimento. Rimarrà insieme alla seconda moglie fino alla morte, ma non le sarà mai fedele.
Come avrete capito, l'esposizione presenta le vicende di vita privata insieme alle scoperte scientifiche fatte da Einstein. Questo permette al visitatore di avere una prospettiva migliore sul personaggio. Il genio viaggia parallelamente all'uomo. Eccellenza e meschinità si confondono in un'unica persona.
In più, si può apprezzare il contesto storico dell'epoca raccontato in modo impeccabile dal museo. Ho amato molto avere dei punti di riferimento nelle sale, per ricordare le vicende storiche che hanno fatto da sfondo alla vita di Einstein.
Mentre il regime nazista si affermava in Germania e nel mondo, Einstein decide di trasferirsi negli Stati Uniti. Riesce a sfuggire così al triste destino riservato agli ebrei. Si stabilisce a Princeton e aiuta diversi rifugiati ebrei.
Si spegne nel 1955, in America, per un problema al cuore che decise di non operare.
Ecco il video promozionale sul Museo Einstein di Berna.
Una curiosità.
A Berna si può visitare anche la casa dove visse Einstein. Indirizzo Kramgasse, 49.
Come se non bastasse, al piano terra dell'edificio si trova l'Einstein Kaffee, molto apprezzato dai giovani della città.
Io ho bevuto il Trinkschokolade, probabilmente la cioccolata calda più buona della Svizzera!