La biblioteca dei sussurri di Desy Icardi - Recensione e intervista all'autrice
Benvenuti all'ultimo appuntamento con il Maggio dei Libri 2022.
Come promesso, il post di oggi contiene una sorpresa, ovvero l'intervista a Desy Icardi, la mia scrittrice italiana preferita.
Spero abbiate già letto uno dei suoi libri, oggi vi voglio presentare La biblioteca dei sussurri. Prima dell'intervista vi lascio la mia recensione.
Buone letture!
Titolo del
libro: La biblioteca dei sussurri
Anno di
pubblicazione: 2021
Casa
editrice: Fazi Editore
Pagine del
libro: 359
Genere del
libro: Romanzo
Biografia dell’autrice:
Nata a Torino, città in cui vive e lavora, è formatrice aziendale, attrice e copywriter. Nel 2004 si è laureata al DAMS e dal 2006 lavora in teatro anche in qualità di autrice e regista. Con Fazi Editore, nel 2019, ha pubblicato L’annusatrice di libri, un romanzo che ha avuto un grande successo di critica e di pubblico e i cui diritti sono stati venduti anche all’estero.
Link d'acquisto: https://fazieditore.it/catalogo-libri/la-biblioteca-dei-sussurri/
Recensione
Ci troviamo a Torino negli anni Settanta. La protagonista della narrazione è Dora una bambina che vive con la sua famiglia in una grande casa in riva al fiume.
Ciò che più ama la piccola Dora è l’allegro frastuono creato dalla sua numerosa famiglia quando si trova in casa. La famiglia si compone dei genitori di Dora, i suoi zii, suo cugino e infine la sua prozia, proprietaria di casa e personaggio chiave della storia.
La prozia, Dorina degli Spifferi, ha un dono particolare : può sentire i lamenti delle case altrui, sa come farli smettere e ne ha fatto il suo mestiere. Regolarmente riceve dei clienti che la scongiurano di risolvere i loro problemi di « rumori sospetti » in casa. La piccola Dora viene coinvolta dalla prozia in questa attività e tra di loro si instaura un legame molto forte.
Quando le cose iniziano ad andare male per la famiglia di Dora, tutte le sue certezze vengono meno. Invece del rumore, in casa ora regna il silenzio e per poter sopravvivere Dora e suo cugino si rifugiano in una biblioteca torinese.
Lì passano parte delle loro vacanze estive e questa scelta permetterà a Dora di utilizzare i libri come una boa di salvataggio quando tutto sembrerà andare alla deriva.
In biblioteca Dora conosce l’avvocato Ferro che vuole fare di lei un’appassionata lettrice e le fornisce delle liste di libri da leggere in delle occasioni particolari. Queste liste sono dei piccoli regali che la scrittrice Desy Icardi fa ai suoi lettori.
Come avrebbe detto l’avvocato Ferro, questo libro mi ha scelta mentre ero in una libreria di Basilea qualche settimana fa.
Avevo conosciuto la scrittrice Icardi grazie al libro La ragazza con la macchina da scrivere, che avevo amato moltissimo. Così quando ho visto il suo nome sul dorso di un nuovo libro non potevo non prenderlo con me.
Il motivo per il quale questo libro mi ha scelta è mostrarmi che si può scegliere di non sentire più quei rumori disturbanti che a volte vengono a trovarci, parlandoci delle nostre paure. Inoltre, ho apprezzato tanto che la scrittrice abbia parlato della vita degli italiani in Svizzera. Mi sono rivista in diversi punti delle vicende da lei raccontate.
La scrittura di Desy Icardi è ricca di insegnamenti. Come nell’altro libro che avevo letto, anche qui gli intrecci creati nella narrazione, vengono sciolti nel finale. Come se il lieto fine fosse una rivelazione e al tempo stesso la soluzione di un’indagine.
Sappiamo che nella vita ci sono dei momenti dove tutti i tasselli del puzzle vanno al loro posto e abbiamo l’impressione di aver finalmente capito il senso delle cose. La stessa cosa accade nei libri di Desy Icardi. I punti forti del libro sono dei personaggi riccamente caratterizzati, la presenza poetica della città di Torino e i consigli letterari dell’avvocato Ferro, come vi dicevo. Quindi è una lettura consigliata a chi ama i romanzi di formazione, ambientati in Italia, con una protagonista femminile e la passione per la lettura.
Intervista all’autrice
In occasione del Maggio dei Libri, ho avuto il grande privilegio di poter intervistare l’autrice Desy Icardi, che ringrazio per la disponibilità.
1. Seguiamo Dora dalla sua infanzia fino ai 18 anni. Trovo che il suo personaggio sia particolarmente riuscito. Come scrivi, i bambini non hanno mai la libertà di fare le loro scelte e questo mi ha colpito molto. È stato complicato scrivere mettendosi nei panni di una bambina ?
Non è stato particolarmente difficile, in quanto sono stata una bambina anch’io, quindi so come si fa e, soprattutto, come si sta.
Mi sono molto divertita a sfatare qualche mito sull’infanzia, che non è sempre un periodo meraviglioso, come qualcuno afferma con troppa leggerezza (e poca memoria).
A dire il vero ho avuto più difficoltà con la prozia Dorina che è una donna anziana; al momento, infatti, posso solo immaginare come si senta una persona della sua età.
2. Se il tuo primo libro L’annusatrice di libri era incentrato sul senso dell’olfatto e il secondo La ragazza con la macchina da scrivere al tatto, ho l’impressione che quest’ultimo sia stato dedicato all’udito. Trovo questo espediente narrativo veramente ingegnoso. Hai previsto di scrivere altri due romanzi dedicati al gusto e alla vista ?
Esatto, La biblioteca dei sussurri è dedicato all’udito ed è il terzo capitolo della mia pentalogia sensoriale: cinque romanzi, indipendenti tra loro ma con delle caratteristiche comuni, ognuno dedicato a uno dei cinque sensi.
Attualmente sto lavorando al romanzo sulla vista che – se la penna mi assiste – uscirà in autunno.
3. Puoi raccontarci un aneddoto legato al tuo mestiere di scrittrice ? (Es. Ti piace scrivere ad un orario particolare ? Incontri volentieri i tuoi lettori ?)
Scrivo tutti i giorni, la mattina presto, assistita da un’insonnia congenita che nel mio caso è stata provvidenziale.
Alle cinque del mattino sono già alla tastiera, e adoro svegliarmi sapendo che la prima cosa che farò sarà scrivere. Se poi mi capita di indugiare tra le lenzuola, allora entrano in azione i miei coach, due gatti molto abitudinari che pretendono sia servita loro la colazione al solito orario.
Mi piace incontrare i lettori, specie alle fiere. È piacevole ascoltare le loro impressioni e scoprire che, talvolta, alcuni parti del libro per me insignificanti li hanno molto colpiti.
4. Hai dei consigli per gli aspiranti scrittori ?
- Non attendere l’ispirazione ma scrivere. Se si desidera che la scrittura diventi un lavoro, allora bisogna trattarla come tale. Al lavoro ci si va tutti i giorni, che si sia ispirati o meno.
- Non rimandare : una piccola idea messa su carta vince su una grande idea che giace nel magazzino mentale, in attesa del "momento giusto".
- Non temere le delusioni al punto di non proporre mai i propri lavori. Le delusioni passano, ma i rimpianti restano.
- Non puntare tutto su di un libro. Non attendete di aver trovato un editore al primo romanzo per cominciare a scrivere il secondo. Lo dice la parola stessa : la scrittrice o lo scrittore sono coloro che scrivono, non che pubblicano. A quello si spera di arrivarci, ma è meglio farlo con la penna agile e ben allenata.
- Frequentare corsi, quando ne vale la pena (è importante selezionarli con cura, c’è molta improvvisazione). Io continuo a seguirne uno o due all’anno, lo faccio per rivitalizzare le idee, fargli prendere aria e rimettermi in discussione.