ART BASEL 2016
Un'intera settimana dedicata all'arte contemporanea. Dal 13 al 19 giugno più di 280 gallerie del mondo intero, si sono riunite a Basilea con circa 4000 artisti che esponevano le loro opere.
Da lunedì a mercoledì l'evento è riservato ai pochi eletti che vengono invitati dagli organizzatori, da giovedì invece Art Basel apre le porte al grande pubblico.
E l'edizione del 2016, la 47^ dall'inizio, è stata un vero record di visitatori.
La fiera d'arte contemporanea più importante al mondo, nel cuore della Svizzera, è una fucina d'innovazione e di talento.
Io c'ero: ho potuto fermarmi davanti ad innumerevoli opere d'arte e pensare a quanto il panorama artistico sia cambiato negli ultimi anni.
Ma prima delle mie riflessioni, vi lascio le foto che ho scattato nelle 5 ore trascorse a passeggiare nei padiglioni. Sì, 5 ore, il divertimento incentiva la resistenza fisica!
Ingresso della fiera. Dei rovesci temporaleschi si sono alternati ad un cielo soleggiato nella giornata di domenica.
Le gallerie sono arrivate da 33 Paesi diversi con le loro opere migliori, ce n'erano davvero per tutti i gusti.
Delle finte ossa si muovevano ad un ritmo sciamanico in questa opera esposta da una galleria napoletana, catturando l'attenzione di gran parte del pubblico.
La geometria di Luis Tomasello esposto dalla The Mayor Gallery di Londra.
Le opere si confondono con il pubblico in questa carrellata di coloratissime foto. Ma non temete, il meglio deve ancora venire.
Quest'opera realizzata in digitale dall'artista Gerard Richter è stata comprata dal collezionista cinese Liu Yiqian per una cifra non rivelata. Il miliardario è colui che si aggiudicò nel novembre scorso un nudo di Modigliani alla spropositata cifra di 170.4 milioni di dollari!
Qui l'opera d'arte era veramente il pubblico. Il nome di ogni visitatore veniva annunciato a gran voce al suo ingresso nella sala, e poi veniva scritto su una parete accanto all'ora del suo passaggio.
Ma il settore più interessante di questa fiera, è stato per me Unlimited, dedicato alle opere che trascendono dalla tradizionale esposizione d'arte, come pitture e sculture imponenti, proiezioni di video, installazioni maestose e live performances.
Questo immenso padiglione ingrandito ulteriormente per l'edizione 2016, oltre ad ospitare una zona dedicata alle principali riviste artistiche del mondo, contiene anche una sala dedicata alle conversazioni tra artisti e galleristi con pubblico.
Uno spazio espositivo standard nello stand Unlimited, costava ai galleristi ben 20 mila franchi.
Ma ancora più da capogiro sono le cifre alle quali sono state vendute alcune opere, già dalle prime ore dopo l'apertura di Art Basel.
Gli organizzatori non divulgano mai il totale delle vendite, ma da quello che si riesce a capire, il mercato dell'arte contemporanea è molto vivace e ancora in auge.
È vero che guadagni come questi sono un forte incentivo per gli artisti, ma a parer mio quando si parla di milioni ci si allontana dal sano meccanismo del mercato, per finire in problematiche tipicamente umane che naturalmente intaccano anche il mondo dell'arte. Queste opere quindi, perdono tutto il loro valore culturale per diventare il bottino di vanitosi ricconi.
Ciò che piace a me dell'arte invece, sono le emozioni che riesce a provocare nel pubblico. Ed è questo il criterio con il quale distinguo una vera opera d'arte da una trovata commerciale.
Su che tipo di emozioni possa suscitare un'opera tuttavia, si potrebbe discutere all'infinito, ma personalmente non porrei limiti alla fantasia di un artista.
Questa volta il nome della performance art è "Make a salad", fare un'insalata. Che poi in questo caso veniva offerta al pubblico. L'artista è la celebre Alison Knowles, 82 anni.
Ma il settore più interessante di questa fiera, è stato per me Unlimited, dedicato alle opere che trascendono dalla tradizionale esposizione d'arte, come pitture e sculture imponenti, proiezioni di video, installazioni maestose e live performances.
Questo immenso padiglione ingrandito ulteriormente per l'edizione 2016, oltre ad ospitare una zona dedicata alle principali riviste artistiche del mondo, contiene anche una sala dedicata alle conversazioni tra artisti e galleristi con pubblico.
Uno spazio espositivo standard nello stand Unlimited, costava ai galleristi ben 20 mila franchi.
Ma ancora più da capogiro sono le cifre alle quali sono state vendute alcune opere, già dalle prime ore dopo l'apertura di Art Basel.
Gli organizzatori non divulgano mai il totale delle vendite, ma da quello che si riesce a capire, il mercato dell'arte contemporanea è molto vivace e ancora in auge.
È vero che guadagni come questi sono un forte incentivo per gli artisti, ma a parer mio quando si parla di milioni ci si allontana dal sano meccanismo del mercato, per finire in problematiche tipicamente umane che naturalmente intaccano anche il mondo dell'arte. Queste opere quindi, perdono tutto il loro valore culturale per diventare il bottino di vanitosi ricconi.
Ciò che piace a me dell'arte invece, sono le emozioni che riesce a provocare nel pubblico. Ed è questo il criterio con il quale distinguo una vera opera d'arte da una trovata commerciale.
Su che tipo di emozioni possa suscitare un'opera tuttavia, si potrebbe discutere all'infinito, ma personalmente non porrei limiti alla fantasia di un artista.
Qui l'opera d'arte, è un rubinetto che getta incessabilmente dell'acqua blu. Una scelta a dir poco stravagante che però sottolinea la bellezza ed il valore dell'acqua che scorre direttamente nelle nostre case, e che un giorno potremmo non avere più.
Questa volta il nome della performance art è "Make a salad", fare un'insalata. Che poi in questo caso veniva offerta al pubblico. L'artista è la celebre Alison Knowles, 82 anni.
In questo video c'è l'opera del 2010 degli artisti brasiliani Chelpa Ferro che consiste in dei sacchetti di plastica fatti ruotare da dei frullatori programmati da un computer!
Qual è il senso di quest'opera?
Io non lo so, ma quello che ho potuto notare è l'ilarità che essa suscitava in ogni visitatore.
In effetti il riso, è stato una costante di Art Basel, perché molte opere esano talmente assurde da essere esilaranti.
Secondo me non bisogna chiedersi il significato dell'arte contemporanea, bisogna solo godersela! Perché molto spesso il concetto che essa vuole esprimere sfugge ai più, ma il sentimento che suscita rimane intatto e può variare in base al suo spettatore.
Quello che ho potuto notare, guardando le innumerevoli opere presenti alla fiera è che il senso del bello è ancora molto presente nel panorama artistico, anzi ha assunto migliaia di sfaccettature e variazioni rispetto a quelli che chiamiamo "canoni classici".
Tante delle opere che ho visto, sottolineavano il desiderio di avvicinarsi al grande pubblico e alla sua quotidianità. Forse per diminuire la distanza tra la solita élite e il popolo.
Forse per farci riflettere sui valori importanti, che sono propri ad ognuno di noi.
Qual è il senso di quest'opera?
Io non lo so, ma quello che ho potuto notare è l'ilarità che essa suscitava in ogni visitatore.
In effetti il riso, è stato una costante di Art Basel, perché molte opere esano talmente assurde da essere esilaranti.
Secondo me non bisogna chiedersi il significato dell'arte contemporanea, bisogna solo godersela! Perché molto spesso il concetto che essa vuole esprimere sfugge ai più, ma il sentimento che suscita rimane intatto e può variare in base al suo spettatore.
Quello che ho potuto notare, guardando le innumerevoli opere presenti alla fiera è che il senso del bello è ancora molto presente nel panorama artistico, anzi ha assunto migliaia di sfaccettature e variazioni rispetto a quelli che chiamiamo "canoni classici".
Tante delle opere che ho visto, sottolineavano il desiderio di avvicinarsi al grande pubblico e alla sua quotidianità. Forse per diminuire la distanza tra la solita élite e il popolo.
Forse per farci riflettere sui valori importanti, che sono propri ad ognuno di noi.
Sito ufficiale di Art Basel, https://www.artbasel.com/