Castelgrande di Bellinzona
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CASTELGRANDE DI BELLINZONA
Se vivete in Svizzera e una fitta nebbia ricopre l'orizzonte al vostro risveglio in un sabato mattina, quale scelta puĆ² essere piĆ¹ felice di una visita ai castelli di Bellinzona?
La mia passione per i castelli medioevali ĆØ ormai nota, ma sfido chiunque a fare un giro nella capitale ticinese e a non amarli!
Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro piĆ¹ la cinta muraria della cittĆ sono, infatti, iscritti nel patrimonio mondiale dell'umanitĆ dal 2000. Io mi sono limitata a visitare solo il primo e parte della muraglia, lasciando gli altri due ad eventuali futuri weekend nebbiosi.
Il promontorio sul quale si erge Castelgrande ĆØ di origine glaciale e si puĆ² avere prova di ciĆ² nel piccolo museo all'interno del castello, che conserva parte della stratificazione geologica con relative didascalie esplicative.
I primi insediamenti umani in questa zona sono attestati durante il neolitico antico, ma sono i romani a costruire, in diverse fasi, le basi di quella che sarĆ l'attuale fortezza.
Le successive dominazioni longobarda, franca, comasca, milanese e svizzera che si sono intervallate nei secoli nella cittĆ di Bellinzona, hanno dato forma alle sue fortificazioni, essendo un punto focale per il controllo dei commerci tra il nord e il sud dell'attuale Europa, attraverso i valichi nelle Alpi.
Nel 13° secolo, in pieno Basso Medioevo dunque, Milano riesce a conquistare Bellinzona dal dominio di Como ed ĆØ proprio in questo momento che si ha il piĆ¹ importante sviluppo dei castelli e della cinta muraria, dietro ordine di Ludovico il Moro.
La testimonianza di questo periodo, ĆØ lo stile architettonico che si rifĆ alle fortezze costruite dai Visconti, i quali tra l'altro hanno abitato anche a Bellinzona, e gli stemmi delle famiglie nobili presenti ancora su alcune abitazioni della cittĆ .
Un dettaglio che si puĆ² notare nelle corti di Castelgrande ĆØ la coesistenza di merli squadrati che risalgono all'epoca milanese e i merli a "coda di rondine" che invece risalgono alla dominazione comasca. Bellissimo il contrasto storico di due famiglie rispettivamente di guelfi e di ghibellini presente a Bellinzona!
Nel secolo successivo la cittĆ passa sotto la protezione della confederazione svizzera la quale approfitta dell'indebolimento milanese per conquistare Bellinzona, che da questo momento e per due decenni avrĆ nel borgo anche una propria zecca.
L'importanza di queste fortificazioni ha termine in questo periodo, lasciando perĆ² nei secoli successivi il ricordo del suo antico splendore.
Oggi, i segni piĆ¹ vistosi di questa storia, sono sicuramente all'esterno dei castelli: la possente cinta muraria che per un tratto ha addirittura un canale sotterraneo percorribile, e le facciate dei castelli con le alti torri e parte dell'antico fossato.
L'immagine che mi ĆØ rimasta di questa visita, ĆØ il netto contrasto tra il verde intenso delle montagne che circondano la valle e il grigio freddo della pietra delle fortezze, quasi a voler simboleggiare la violenza e la forza che sono state compiute in questi luoghi.
Tutte le informazione pratiche sono disponibili su questo sito http://www.bellinzonese-altoticino.ch/it/scopri/patrimonio-UNESCO/castelli.html.
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