Passeggiata a Gallipoli vecchia

15:48


PASSEGGIATA A GALLIPOLI VECCHIA

Lo leggi in 5 minuti.

Ovunque io sia andata in Italia o all'estero, quando parlavo alla gente autoctona della mia provenienza, la cittĆ  di Gallipoli non era mai sconosciuta e ognuno aveva la sua idea, sempre e comunque positiva.
Elegante, ricca, affascinante, questa cittĆ  non smette di far parlare di sĆØ. 
Quest'anno ĆØ stata letteralmente invasa dai turisti, che ne congestionavano i paesaggi, ma ora che l'aria settembrina la fa da padrone, ci ĆØ possibile cogliere appieno la sua aspra bellezza di cittĆ  portuale.
Allontanandoci dal caotico Corso Roma, centro commerciale di Gallipoli, ci dirigiamo al caratteristico mercato del pesce che con un fascino d'altri tempi e irresistibili profumi, accoglie il visitatore ai piedi dell'isola, sulla quale sorge Gallipoli vecchia
Scrigno di tesori e di un immenso patrimonio culturale, ĆØ collegata alla terraferma da un ponte in muratura risalente al Seicento.

Le possenti mura e i grandi bastioni giocarono un ruolo di rilievo nella difesa della cittĆ  dai pirati saraceni, che dal 15° secolo in poi hanno terrorizzato il Salento.
Il loro circuito fu poi modificato nella seconda metĆ  dell'Ottocento, permettendoci oggi di godere del suggestivo panorama.

Ed ĆØ lungo il  perimetro esterno delle mura che si trovano numerose locande, osterie, trattorie, locali notturni, cafĆØ per tutti i gusti
Si legge qui una profonda intenzione rinnovatrice, che vede il lusso l'obiettivo dei numerosi rimodernamenti delle dimore e degli eleganti ristoranti affacciati sul mare, che non perdono per questo il secolare fascino gallipolino.

Per i vicoli e le stradine di tutto il centro cittadino, ci si puĆ² imbattere in capolavori architettonici sacri e civili che sono lo specchio dell'antica ricchezza della cittĆ  portuale. 
Ecco quindi spuntare un maestoso portale risalente al Cinquecento o un palazzo signorile dall'articolata facciata settecentesca.
Si trovano anche molte sorprese, dal gusto squisitamente popolare, che perĆ² lasciamo a voi la gioia di scoprire.

Le chiese sono numerosissime e quasi tutte sono affacciate sul mare, a testimoniare lo stretto legame tra la fede e la vocazione marina della cittĆ .
In molte di loro potrete trovare un volontario dell'associazione Gallipoli Nostra che ĆØ a disposizione del visitatore per delucidazioni e curiositĆ .

Il cuore pulsante della cittadina, ĆØ la vivacissima via Antonietta De Pace, che partendo dal castello, recentemente restaurato ed aperto al pubblico, si snoda in un susseguirsi di botteghe caratteristiche e negozietti. 

Qui ci si imbatte in un antico frantoio ipogeo, nel museo civile che merita una visita, in una farmacia ottocentesca ricca di pregiate ceramiche, ma soprattutto nella grandiosa cattedrale di Sant'Agata.

Il duomo di Gallipoli: architettura barocca salentina
Si trova nel punto piĆ¹ alto dell'isola, sito destinato ad area sacra sin dall'antichitĆ . 
L'edificio attuale fu realizzato, a partire dal 1629, sul luogo in cui sorgeva l'antica chiesa romanica. 
Il disegno dell'intera fabbrica ĆØ firmato da Giovan Bernadino Genuino.
La facciata in carparo, si sviluppa in due ordini, uno dei quali fu suggerito dall'architetto leccese Giuseppe Zimbalo.

Alcuni scalini separano il visitatore dall'interno che, varcando la soglia, rimane letteralmente stupito dalle soluzioni stilistiche adottate e dalla 
grande presenza di legno sulla muratura.
La pianta ĆØ costituita da una semplice croce latina, in effetti la protagonista indiscussa ĆØ la pittura, ad opera soprattutto di Giovanni Andrea Coppola.
Nel 1700, la cattedrale subƬ delle importanti trasformazioni in chiave barocca, che videro a lavoro anche il talentuoso Nicola Malinconico, per volere del vescovo Filomarino.

L'importante storia economica e sociale della cittĆ  di Gallipoli ĆØ sotto gli occhi di tutti coloro che vi si recano, cosƬ come l'apertura ai nuovi bisogni del pubblico piĆ¹ esigente.

 In una calda serata settembrina, sfogliando il menĆ¹ a base di pesce di un celebre ristorante, la nostra attenzione viene rapita dai lembi candidi di una tovaglia scossi dallo scirocco impetuoso. Alzando lo sguardo verso il mare, ci sembra quasi di scorgere una vela di un minaccioso veliero, sospinto dal vento verso le coste gallipoline, uno di quelli che per secoli ha attraversato queste acque pescose, e la nostra immaginazione si perde nelle pieghe del tempo.

You Might Also Like

2 commenti

  1. Bellissimo post Francesca... descritto perfettamente, continua sempre cosƬ diventerai famosissima!!!

    RispondiElimina
  2. Sempre gentilissimo ed ottimista :-D grazie mille per l'apprezzamento. Alla prossima ;-)

    RispondiElimina

Fai sapere la tua! Sempre nel rispetto di tutti.