RECENSIONE Suite francese
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RECENSIONE SUITE FRANCESE
di IrĆØne NEMIROVSKY
"<Si sa che l'essere umano ĆØ complesso, plurale, scisso, pieno di risvolti, ma ci vogliono guerre, grandi rivolgimenti per rendersene conto. Ć lo spettacolo piĆ¹ appassionante e terribile>, pensĆ² ancora. <Il piĆ¹ terribile perchĆ© il piĆ¹ vero; non ci si puĆ² illudere di conoscere il mare se non lo si ĆØ visto nella tempesta come nella quiete. Solo chi ha osservato gli uomini e le donne in tempi simili a questo puĆ² dire di conoscerli a fondo, e solo lui conosce se stesso>".
L'autrice
IrĆØne NĆ©mirovsky nacque a Kiev nel 1903. Si trasferƬ da bambina a Parigi e cominciĆ² a scrivere a soli 18 anni.
Il suo primo romanzo, David Golder, ebbe uno straordinario successo.
Ben presto dovette usare perĆ² uno pseudonimo perchĆ© pubblicare da ebrea era pericoloso.
Nel 1942 venne deportata ad Auschwitz, dove morƬ a soli 39 anni.
Suite francese ĆØ il suo ultimo libro, rimasto incompiuto e pubblicato solo nel 2004, grazie alla cura delle figlie di IrĆØne. Furono loro a ritrovare il manoscritto, ma pensando fosse un doloroso diario della madre, non ebbero il coraggio di leggerlo. FinchĆ© Denise, una delle due, scoprƬ che altro non era che il capolavoro incompiuto dell'amata scrittrice.
Stranamente Suite francese era sfuggito alla meticolositĆ tedesca che distrusse tutto ciĆ² che apparteneva a IrĆØne e alla sua famiglia!
Il libro ha ispirato anche un meraviglioso film del 2014 con Michelle Williams e Kristin Scott Thomas.
Il libro
Suite francese era stato pensato dall'autrice come una "sinfonia in cinque movimenti" sul periodo dell'occupazione tedesca in Francia durante la Seconda guerra mondiale.
Purtroppo perĆ² riuscƬ a scriverne soltanto i primi due, ovvero Tempesta di giugno e Dolce. La stessa NĆ©mirovsky si rese conto che non sarebbe riuscita a terminare l'opera, scrivendo: "Caro amico... non mi dimentichi. Ho scritto molto. Saranno opere postume, temo, ma scrivere fa passare il tempo".
Fin dalle prime pagine, al lettore salta subito all'occhio la particolaritĆ di questo libro. E cioĆØ, l'incredibile forza narrativa dell'autrice.
Per me che non la conoscevo poi, ĆØ stato come trovare finalmente una voce sincera e melodiosa che ĆØ riuscita a raccontarmi la sua visione del mondo senza filtri.
La parte che ho preferito ĆØ senz'altro la prima: Tempesta di giugno. Dove, con molta ironia, IrĆØne ci presenta diversi tipi di uomini e donne, che malgrado la loro fede, la loro ricchezza o la loro bontĆ , soccomberanno alla guerra.
La guerra non tiene conto della loro estrazione sociale, delle loro buone disposizioni e dei loro sogni. La guerra ĆØ cieca e difronte ad una cittĆ come Parigi, fa di tutta l'erba un fascio, distruggendo famiglie e grandi artisti.
La mia attenzione ĆØ stata catturata da un personaggio in particolare: Gabriel Corte, uno scrittore privato del suo ambiente creativo!
Di Dolce, la seconda parte invece, ho apprezzato soprattutto la capacitĆ della NĆ©mirovsky nel raccontare il nemico.
Lo stesso nemico che non si ĆØ fatto scrupoli nel distruggere la sua vita, senza neanche chiedersi se questa donna fosse o meno qualcosa di piĆ¹ che un'insignificante essere da eliminare.
Ć questo pensiero che, soprattutto nella dolcezza delle ultime pagine, fa venire i brividi riguardo la dissennatezza del genere umano.
IrĆØne ha scritto: "In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. PerciĆ², prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare." Ed ĆØ questo lo spirito che le ha dato la forza di continuare a scrivere. E scrivere Suite francese, era probabilmente anche un modo per esorcizzare il nemico, che qui viene descritto in termini molto piĆ¹ umani di quanto fosse in realtĆ .
Questo libro ĆØ senza dubbio un capolavoro, per il suo stile puro, per i suoi personaggi veri, per la misteriosa vicenda che lo ha voluto salvare dalla terribile pulizia nazista.
Vi lascio una splendida clip del film tratto da questo libro!
Suite francese, mi ha insegnato:
-Un po' di geografia d'oltralpe;
-Che due persone che si separano e affrontano un dramma, per quanto possano amarsi, non si riconosceranno piĆ¹ una volta ricongiunti;
-Quanto piĆ¹ essere dolce la natura in contrasto ad episodi terribili come la guerra;
-Che il concetto dell'amore ĆØ sempre relativo!
2 commenti
Bellissima recensione, ho letto questo romanzo tempo fa ĆØ mi aveva colpito molto la luciditĆ e la modernitĆ di quest'opera.
RispondiEliminaGrazie mille Vale, ĆØ davvero un libro di rara sensibilitĆ .
EliminaFai sapere la tua! Sempre nel rispetto di tutti.