Visita e storia della Fondation Beyeler
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Visita e storia della Fondation Beyeler
Tempi difficili per l'arte? Forse sƬ.
Qui in Svizzera l'emergenza sanitaria ha costretto molti cantoni a chiudere tutti i musei. In alcuni cantoni, come in quello di Basilea invece, i musei rimangono aperti. Lo scorso weekend mi sono recata a Riehen, vicino Basilea, per visitare la Fondation Beyeler.
Conoscete la storia dei collezionisti Beyeler?
Ernst Beyeler, giovane studente a Basilea, iniziĆ² a lavorare per Oskar Schloss, un antiquario che era scappato dalla Germania nazista per trovare rifugio in Svizzera.
Quando Oskar Schloss morƬ, nel 1945, Ernst Beyeler riprese la sua attivitĆ di commerciante di libri antichi, grazie all'aiuto economico di sua moglie Hildy Kunz.
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Poco a poco la giovane coppia sentƬ il bisogno di avvicinarsi all'arte e allontanarsi dal commercio di libri. Nel 1952 l'attivitĆ fu ribattezzata "Galerie Beyeler" e il negozio di libri venne riconvertito in galleria d'arte.
La galleria crebbe velocemente. Ad ogni opera venduta, la coppia ne acquistava altre due. In un primo tempo gli acquisti furono orientati soprattutto sull'arte tedesca, poi sull'arte francese e infine sull'arte svizzera.
Per cinquant'anni i galleristi furono anche collezionisti e nel 1982 decisero di trasformare la collezione in fondazione. Nel 1989 la collezione fu presentata per la prima volta al pubblico come una sola entitĆ al Centro de Arte Reina SofĆa a Madrid.
Dopo questo passo, la collezione dei coniugi Beyeler catturĆ² l'attenzione dei media. Il momento era propizio per creare un museo e attirare visitatori da tutto il mondo.
Ernst Beyeler desiderava costruire il museo nel luogo dov'era nato, a Riehen. Scelse una villa in stile rococĆ² circondata da un grande parco.
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La villa Berower oggi accoglie il ristorante e l'amministrazione del museo. L'edifico che accoglie la collezione invece ĆØ stato progettato da Renzo Piano, secondo il volere della coppia Beyeler, ed ĆØ stato inaugurato nel 1997.
Visita della Fontation Beyeler
Riehen si trova a pochi minuti in macchina da Basilea e si puĆ² raggiungere facilmente anche con il tram che parte dalla stazione tedesca Badischer Bahnhof di Basilea.
Il primo edificio che si staglia davanti ai vostri occhi ĆØ proprio la villa Berower. Si deve proseguire per qualche metro lungo un vialetto nel parco della villa per arrivare al museo progettato da Renzo Piano.
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La cosa che colpisce l'attenzione di tutti i visitatori ĆØ che questo museo, costruito in pietra rosa della Patagonia e con ampie vetrate, ĆØ circondato dall'acqua. Infatti, dei suggestivi laghetti con ninfee fiorite, sono parte integrante del progetto architettonico dell'edificio.
L'acqua riflette le vetrate delle sale espositive, e dall'interno si possono vedere le vere ninfee richiamare quelle dipinte da Monet presenti nel museo.
Tutto qui ĆØ un gioco di luci, colori, riflessi e richiami contestuali. Sono questi dettagli a rendere la visita del museo, una vera esperienza sensoriale.
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All'interno dell'edificio, il parquet posato per terra, ricorda quello presente nel Centro Paul Klee di Berna (trovate tutti i dettagli a questo link https://arghiroculture.blogspot.com/2016/11/zentrum-paul-klee-berna.html.) Il soffitto, invece, ĆØ composto da una vetrata che ĆØ possibile oscurare a piacimento dai tecnici del museo. CiĆ² permette di illuminare le opere con la luce zenitale e allo stesso tempo, proteggere le opere da una fonte luminosa diretta.
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Esposizioni presenti in questo momento alla Fondation Beyeler.
La Fondation Beyeler ĆØ famosa per esposizioni di rilievo internazionale. Io ho avuto la fortuna di vederne una dedicata a Monet nel 2017. Ci sono state esposizioni anche su Picasso, Klee, Baselitz, Giacometti, Hopper e molti altri.
In questo momento si sta preparando un'esposizione su Rodin e Arp che sarĆ inaugurata il 13 dicemebre.
Fino a quel momento cos'ĆØ possibile vedere alla Fondation Beyeler?
La collezione ovviamente! Presentata in nuova veste fino al 28 marzo 2021.
Partendo da un quadro di Henri Rousseau, dove assistiamo alla scena crudele di un leone che divora un'antilope, la Fondation Beyeler dichiara di avere fame anche lei. Ma fame d'arte, cosƬ come il suo pubblico in questo periodo complicato.
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Per concludere, vi consiglio un posto un po' segreto. Nascosto dalle sale espositive, si trova un lungo corridoio dov'ĆØ possibile sedersi su un grande divano, leggere un libro d'arte o guardare fuori dalle immense vetrate.
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2 commenti
Grazie Francesca,post molto interessante e complimenti a questi coniugi che hanno voluto donare anche ad altri la possibilitĆ di poter ammirare opere immense esposte in un contesto prestigioso.Molto bello e suggestivo l'esterno.
RispondiEliminaEsatto, ĆØ un lungo molto suggestivo. Grazie per questo commento!
EliminaFai sapere la tua! Sempre nel rispetto di tutti.