Moon Circus

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Una volta chiuso il portellone del razzo, fui pervaso da un terribile senso di nausea. Guardandomi in giro notai che non ero l'unico.
Con uno spaventoso boato il razzo si stava alzando da terra e veniva sparato in cielo ad una velocitĆ  allucinante. La pressione era tale che se non fossimo stati tutti ben legati ai sedili, ci saremmo schiantati gli uni contro gli altri sul soffitto del razzo.
Tutto era stato studiato nel dettaglio dagli ingegneri assunti dal circo e tutto lo staff, me compreso, aveva passato mesi ad addestrarsi duramente, perciĆ² iniziammo tutti a tranquillizzarci man mano che il missile prendeva quota.
Le ballerine erano piĆ¹ chiassose del solito, non c'era verso di vederle per piĆ¹ di 5 minuti in silenzio a pensare. Tranne una forse, Caroline con i suoi occhi grandi e profondi color smeraldo, mi aveva colpito dal primo istante, ed era quella piĆ¹ dolce e misteriosa.
Mentre ero perso nei miei pensieri, qualcosa iniziĆ² ad andare storto.
Vedevo il comandante, con la fronte imperlata di sudore, che si agitava sulla sedia e impartiva ordini con fare nervoso. Nessuno degli altri sembrava essersene accorto, ma ben presto il razzo iniziĆ² ad inclinarsi ed il clima diventĆ² elettrico. Da quel che capivo avevamo incontrato delle correnti nell'atmosfera che non erano previste, e pochi di noi potevano capire quanto la situazione fosse grave.
Nel dubbio non potevamo farci prendere dal panico, dovevamo mantenere i nervi saldi e prepararci ad ogni evenienza.
I trainer spirituali ci avevano ripetuto per mesi la morale epicurea, secondo la quale non bisognava aver paura della morte.
Mentre il comandante, ormai paonazzo lanciava insulti, io pensavo a Clelia, chissĆ  cosa stava facendo. ChissĆ  se immaginava che in quel momento avrei voluto aver preso un decisione diversa.
Gli ordini erano di rimanere ognuno al suo posto e mentre ci preparavamo al peggio, il razzo si raddrizzĆ², il comandante tirĆ² un sospiro di sollievo e un sorriso di gratitudine spuntĆ² sul viso di Caroline e di riflesso sul mio.
Avevamo attraversato le correnti senza danni, ma nella mente di tutti i presenti si faceva largo il pensiero che quest'avventura sarebbe stata piĆ¹ rischiosa del previsto.

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1 commenti

  1. Che avventura!!! chissĆ  come andrĆ  a finire... spero sempre bene.

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