RECENSIONE Giuro che non mi sposo
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RECENSIONE GIURO CHE NON MI SPOSO
di Elizabeth GILBERT
Elizabeth Gilbert ĆØ una scrittrice dalle mille risorse.
L'ho conosciuta nelle pagine del bestseller Mangia, Prega, Ama, del quale potete trovare la recensione a questo link.
Il talento della Gilbert si ĆØ confermato poi nell'ultima lettura: Giuro che non mi sposo.
Come Mangia, Prega, Ama, si tratta di un libro autobiografico.
Durante il viaggio che ha intrapreso per rimettersi in sesto dopo il divorzio, la nostra scrittrice ha conosciuto Felipe, un uomo maturo e gentile che ha deciso di seguirla negli Stati Uniti per vivere insieme.
Dato che Felipe non ĆØ un cittadino americano, perĆ², le autoritĆ del Dipartimento di Sicurezza Interna si insospettiscono della frequenza dei suoi ingressi nel Paese.
Proprio mentre Elizabeth e Felipe si facevano controllare all'aeroporto, in un viaggio di ritorno a casa, un funzionario americano ferma Felipe, impedendogli di entrare nel Paese senza prima aver sposato Elizabeth.
Quello che ora potrĆ sembrarvi assurdo ĆØ semplicemente una legge degli Stati Uniti, che controlla l'identitĆ e i rapporti dei suoi abitanti.
CiĆ² che vi ho appena raccontato ĆØ l'incipit del libro Giuro che non mi sposo.
Elizabeth e Felipe sono entrambi reduci da un divorzio con i reciproci coniugi. Ecco perchĆ© la loro relazione ora ĆØ fondata sul desiderio condiviso di libertĆ e avversione contro l'istituzione del matrimonio.
Dopo tanta sofferenza, scaturita dalla fine dei loro matrimoni, i nostri protagonisti hanno infine il bisogno di vivere il proprio rapporto libero dai vincoli della societĆ .
Quando il funzionario ferma Felipe all'aeroporto perĆ², questa scelta diventa un enorme ostacolo alla possibilitĆ di vivere insieme. In poche parole, se vogliono ancora formare una coppia negli Stati Uniti devono sposarsi.
Ecco il punto di partenza della ricerca di Elizabeth, bisognosa di risposte e consigli riguardo il matrimonio. In seguito all'arresto di Felipe nell'aeroporto, i due protagonisti trascorreranno un anno in attesa del lasciapassare che l'America concede ai cittadini onesti per sposare uno straniero.
Durante quest'anno Felipe si struggerĆ per la sua impotenza a far avanzare le pratiche e Elizabeth cercherĆ informazioni sull'istituzione del matrimonio.
PerchĆ© se ĆØ vero che sarĆ costretta a sposare l'uomo che ama, lei vuole farlo in tutta cognizione di causa, e soprattutto evitare di rifare gli stessi errori che hanno portato alla fine del primo matrimonio.
CosƬ, il libro ĆØ una meravigliosa passeggiata nel misterioso mondo delle unioni umane nei secoli. La Gilbert indaga questo contratto cosƬ comune e intimo eppure ancora non del tutto libero da stereotipi, dottrine, dogmi.
Cosa significa sposarsi in un villaggio hmong? Cosa significava sposarsi prima dell'avvento del Cristianesimo? E vuol dire essere una moglie o un marito oggi, in Occidente? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa unione? Ecco che Giuro che non mi sposo diventa un libro di speculazione filosofica, che si intreccia alle vicende personali narrate dalla Gilbert.
Personalmente, questo libro mi ha aperto la mente e gli occhi su una realtĆ che in un certo senso fingevo di non vedere. Mi ha fatto riflettere sul significato del matrimonio nei nostri giorni, tale desiderio di intimitĆ ed esclusivitĆ con un altro essere umano.
Consiglio questo libro a tutti coloro che sono curiosi, che cercano delle risposte o semplicemente degli spunti di riflessione. Che voi siate sposati o meno, questo libro non vi deluderĆ .
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