RECENSIONE Leielui

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RECENSIONE LEIELUI 
di Andrea DE CARLO

"Cammina di buon passo lungo il sentiero sottile con la piccola balaustra di ferro arrugginito, tra gli allori e i corbezzoli e gli agrumi nei giardini terrazzati, giĆ¹ e poi su e giĆ¹ di nuovo per gli scalini che portano agli scogli di Punta Chiappa. Nel mare ci sono gommoni e barche a motore e a vela di varie dimensioni, i bagnanti addossati sulle rocce sembrano una colonia di leoni marini che arrostiscono al sole." 

Andrea De Carlo, l'autore, ĆØ nato a Milano nel 1952. 
Ha vissuto a lungo in giro per il mondo e ha collaborato con artisti italiani del calibro di Italo Calvino e Federico Fellini
Con i suoi libri ha vinto numerosi premi letterari, per poi allontanarsi da tali concorsi "perchƩ ho scoperto che sono quasi tutti truccati e comunque non mi piacciono le gare, tra cavalli, cani, o scrittori che siano".
Leielui ĆØ un romanzo del 2010.

La storia ĆØ quella di Clare e Daniel, e il loro punto di vista si alterna nei capitoli.
Lei ĆØ un'americana che vive a Milano da qualche anno e lui ĆØ uno scrittore in piena crisi creativa.
Dal loro incontro/scontro nascerĆ  un'attrazione incontrollabile.
La storia allora si sposterĆ  in Liguria, nel sud della Francia e poi in Canada facendo assaporare al lettore splendide ambientazioni sotto il caldo sole dell'estate di Clare e Daniel

A primo impatto la scrittura di De Carlo in Leielui pare davvero deprimente, attraverso la crisi esistenziale che i accomuna i due protagonisti. 
E l'autore stesso sembra quasi scusarsi con il lettore quando per riflesso parla dei romanzi di Daniel.
A parte questo in realtĆ , ho l'impressione che De Carlo non pensi molto ai gusti del lettore medio mentre scrive la sua storia, concentrato soprattutto sulla costruzione di frasi cesellate minutamente, ricche di aggettivi e di contraddizioni continue.
A primo impatto sembra anche che le vite dei protagonisti siano immerse in un abisso di frustrazione, apatia e disperazione.
Ma proseguendo la lettura e resistendo all'impulso di lanciare il libro dalla finestra, si possono apprezzare tutte le qualitĆ  di storia e scrittore.
Su tutte brilla la capacitĆ  di De Carlo di analizzare in modo sublime le sfaccettature caratteriali dei personaggi, descritti con grande cura al dettaglio, appagando cosƬ il lettore che sa quanto sia rara  questa dote negli scrittori contemporanei.

Clare e Daniel vengono descritti con molti punti in comune prima di frequentarsi, tanto da sembrare due anime gemelle. Quando si conoscono davvero perĆ², emergono piĆ¹ che altro i contrasti e con essi anche le paure, i dubbi e la consapevolezza delle dinamiche malsane che ci sono in ogni coppia.
Il loro problema ĆØ infatti la disillusione che hanno nei confronti dell'amore, ma riusciranno a farne un punto di forza o sarĆ  ciĆ² che li separerĆ  per sempre?

Leielui ĆØ un romanzo che riflette su tutte le ragioni dell'esistenza, poetizzando l'imbarazzo umano e il sentimento di esclusione e di non appartenenza ad una societĆ  sempre piĆ¹ finta.
De Carlo ci regala le sue teorie, velate di cinismo, sulla condizione di scrittore, sulle differenze tra uomo e donna, sull'amore.
E lo fa con un modo di scrivere che resta dentro a lungo dopo la fine della lettura.

Leielui, mi ha insegnato che:
-Milano non ĆØ la mia cittĆ  ideale per vivere;
-Secondo la legge di Dolbear, si puĆ² calcolare la temperatura contando i cri-cri dei grilli;
-Una volta cresciuti, molti uomini ritornano bambini, con le loro t-shirt ironiche e i pantaloncini;

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