Intervista ad Amélie Nothomb e Recensione Premier sang

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Intervista ad Amélie Nothomb e
Recensione Premier sang

A tutti i fan di Amélie Nothomb, e anche a tutti coloro che amano leggere ma che ancora non conoscono quest'autrice eccezionale: questo post è per voi!

Qui di seguito troverete la mia recensione di Premier sang, l'ultimo libro della Nothomb edito da Albin Michel ad agosto 2021 (non ancora tradotto in italiano), e la mia intervista fatta all'autrice per corrispondenza.

Mi sembra incredibile ma è vero: qualche mese fa ho scambiato un messaggio vocale con Amélie Nothomb! Ma partiamo dall'inizio...

Sei anni fa, il giorno di Natale 2015 ho letto il mio primo libro di Amélie Nothomb: Né di Eva né di Adamo, vincitore del Prix de Flore nel 2007. 

Trovate la mia recensione a questo link: http://arghiroculture.blogspot.com/2016/02/recensione-ne-di-eva-ne-di-adamo.html. Il romanzo mi era talmente piaciuto che ho cominciato a considerare la Nothomb una delle mie autrici preferite.


A giugno 2019 ho letto Stupore e tremori (questa volta in francese) e trovate la mia recensione a questo link: https://arghiroculture.blogspot.com/2019/07/recensione-stupore-e-tremori-di-amelie.html. Anche questo romanzo, vincitore del Grand Prix du roman de l'Académie française nel 1999, mi è piaciuto tantissimo e ovviamente a questo punto le mie aspettative sull'autrice sono altissime.


Il 14 luglio 2021 Amélie Nothomb é invitata al Teatro Apollo di Lecce (la mia città d'origine) per presentare il libro Gli aerostati


Io mi trovo in Svizzera, ma per fortuna mio fratello è il fotografo ufficiale dell'evento e riesco a convincerlo a mettermi in contatto con lei. Mando un messaggio vocale a mio fratello destinato alla mia autrice preferita e lui riesce a farglielo ascoltare. Non solo, la Nothomb mi risponde con un messaggio vocale nel quale mi invita a scriverle una lettera al suo indirizzo parigino che avrebbe lasciato a mio fratello. Non nascondo che a causa dell'eccitazione quella notte non sono riuscita a dormire. Così, il giorno seguente ho scritto la lettera e qualche giorno dopo l'ho spedita direttamente dalla Francia (ero in vacanza a Bordeaux).

Quest'estate ho potuto leggere Gli aerostati, nella copia autografata che mia madre aveva acquistato alla presentazione. Purtroppo (che delusione!), non mi è piaciuto come i primi due romanzi che mi avevano fatto amare quest'autrice.

Però la storia ha un lieto fine dato che in autunno il mio compagno mi ha regalato Premier sang e mi è piaciuto tanto.

RECENSIONE Premier sang

Premier sang, vincitore del prix Renaudot nel 2021, è il romanzo più intimo della Nothomb che io abbia letto finora. Suo padre, l'ambasciatore belga Patrick Nothomb, è deceduto a marzo 2020. A causa dell'epidemia Amélie non ha potuto rendersi al funerale, questo libro è dunque il suo modo di elaborare il lutto e rendere omaggio al padre.

Il romanzo comincia in medias res quando Patrick si trova davanti a un plotone d'esecuzione in attesa della sua morte, nel Congo. 

Poi la Nothomb fa un salto indietro nel tempo e scrivendo in prima persona, racconta l'infanzia del padre, mettendosi dunque nei suoi panni. 

Patrick Nothomb ha un vissuto molto particolare: da piccolo, avendo perso il padre durante la guerra, era accudito (e viziato) dai nonni materni. La mamma di Patrick era insofferente nei suoi confronti. 

Il bambino, considerato un po' troppo ingenuo dal nonno, viene spedito dai nonni paterni per le vacanze estive e qui, nel castello diroccato dei Nothomb scopre cosa vuol dire la fame, la prepotenza ma anche l'amicizia. Da questo punto in poi il libro diviene un viaggio in un mondo misterioso, quello dei nobili impoveriti, che esiste ancora ma non è accessibile agli occhi di tutti. 

Dunque, Patrick impara ad apprezzare anche la durezza della vita e, divenuto fanciullo, deve decidersi per quale mestiere intraprendere da adulto. Molto presto, si sposa e diventa ambasciatore. Nel 1964, a 28 anni, in uno dei suoi viaggi viene preso in ostaggio, insieme a molte altre persone, da dei ribelli nel Congo. Qui si apre una pagina oscura della storia che vi invito ad approfondire tramite a questa intervista fatta proprio a Patrick Nothomb qualche anno fa : https://www.memoiresducongo.be/patrick-nothomb/

Nel libro leggiamo di questa esperienza vissuta da Patrick e nonostante lui riesca a sopravvivere, la storia narrata da Amélie si ferma qui. Peccato, avrei voluto conoscere la vita di Patrick in seguito a questa vicenda drammatica.

Premier sang è un libro breve, come tutti quelli della Nothomb, ma al suo interno sono concentrati l'infanzia e la giovinezza del padre. Il lettore può calarsi nell'atmosfera del passato di Patrick grazie al talento letterario di Amélie. 

Ho apprezzato questo libro soprattutto per lo stile di scrittura. La storia, anche se molto intensa, l'ho trovata un po' troppo riassuntiva e avrei voluto conoscere più dettagli. Tuttavia, se pensiamo che è stata scritta da Amélie, che al momento in cui accadevano i fatti narrati non era ancora nata, bisogna riconoscerle il grande merito di aver saputo leggere l'animo del padre in modo eccezionale. 

Intervista ad Amélie Nothomb

- Ciò che apprezzo di più di lei in quanto scrittrice è che non cerca di piacere ai lettori, ma resta se stessa, fedele a ciò che ha voglia di dire. Come riesce a dimenticare che milioni di lettori leggeranno ciò che scrivere e lasciare scorrere l'ispirazione letteraria senza la paura del giudizio altrui?(Ce que j’apprécie le plus chez vous en tant qu’écrivaine est que vous ne cherchez pas à plaire aux lecteurs, mais vous restez vous-même, fidèle à ce que vous avez envie de dire. Comment arrivez vous à oublier que des millions des lecteurs vont lire ce que vous écrivez et laisser couler votre inspiration littéraire sans la peur du jugement autrui ?)


Amélie: Nel momento in cui scrivo il libro, sono incapace d’immaginare che sarà letto. Ho ragione: pubblico solo un terzo di quello che scrivo. Quindi, nel momento della scrittura, ho modo di pensare che non sarò letta. Questo mi salva. (Au moment où j’écris le livre, je suis incapable d’imaginer qu’il sera lu. J’ai raison : je ne publie que le tiers de ce que j’écris. Donc, au moment de l’écriture, j’ai de quoi penser que je ne serai pas lue. Cela me sauve).


Non ho mai visitato Bruxelles ma mi piacerebbe farlo appena sarà possibile. Sarebbe così gentile da consigliarmi un luogo che le è caro? (Je n’ai pas encore visité Bruxelles et j’aimerais le faire dés que possible. Vous aurez la gentillesse de me conseiller un lieu qui vous est cher ?)


Amélie: A Bruxelles, le consiglio di visitare il Museo degli strumenti musicali, non soltanto perché è affascinante, ma soprattutto perché si trova nel mio edificio preferito di questa città. (À Bruxelles, je vous recommande de visiter le Musée des Instruments de Musique, non seulement parce qu’il est fascinant, mais surtout parce qu’il est situé dans mon bâtiment préféré de cette ville).

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4 commenti

  1. Grazie Francesca per questo bellissimo articolo.Mi sono tanto emozionata a leggere la tua avventura e il contatto che sei riuscita ad ottenere pur da così lontano.Complimenti!
    Mi piace Amélie Nothomb come scrittrice ma soprattutto come donna,ha molto da dire,un personaggio fuori dall'ordinario che certamente non passa inosservato.

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    1. Grazie per il tuo commento. Hai ragione non capita spesso di conoscere degli autori che ci ispirano personalmente. Buone letture :)

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  2. È sempre un piacere leggere i tuoi articoli cara Francesca, grazie per la cura e la passione che ci metti.

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    1. Grazie di cuore a te per il gentilissimo commento. A presto :)

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